Gio. Nov 21st, 2024

Ci sono articoli e articoli, alcuni sono forzature di racconti, altri arrivano spontanei e si sente il bisogno di far sapere.

Anche se non c’entra nulla con lo sport ma a quel punto si scrive e chi se ne frega.

Questa è la storia di una treccia arrivata a ispirazionesportiva.com, è il racconto di un dono di una ragazza di nome Giusy che saluta per l’ultima volta la sua treccia e l’affida ad un progetto bellissimo.

E siccome ispirazionesportiva.com nasce per la volonta di ricordare Lorenzo e il suo progetto (https://www.facebook.com/Progetto-Lorenzo-301881783539114/) ecco una nuova storia che merita di esser raccontata. Il problema è solo colui che scrive, perché finché è sport tutto gli risulta semplice, ma con altro è impacciato come un elefante in pasticceria.

Che poi non saprei neanche se un elefante può essere impacciato, ma sto chiaramente divagando.

Il messaggio arrivato tramite lettera recita queste, bellissime e rarissime, parole:

Perdonami. Avrei voluto prendere questa decisione tempo fa quando sulla mia testa avevo il triplo dei capelli.

Perdonami perché avrei potuto farti un regalo molto più bello ma sono stata vigliacca ed egoista…e la vita ha deciso di impartirmi una lezione che mi ha portata a capire veramente cosa prova una persona che è chiamata a vivere una prova così dura come quella che stai vivendo tu.

Quelli che stringi tra le tue mani sono 10 anni della mia vita. In ogni capello che toccherai, è racchiuso amore, dolore, partenze e arrivi. Sono 10 anni di sorrisi e lacrime, di risate e silenzi, di lotte e di traguardi raggiunti.

Dentro è racchiusa anche l’ultima carezza di mio padre. Tutto questo è ora tra le tue mani.

Li ho amati e li amo tuttora con tutta me stesso.

Con risolutezza e decisione, li ho lavati ed asciugati con la stessa attenzione di sempre…ma le mani hanno tremato quando ho legato per l’ultima volta la treccia.

Il mio augurio è che tutto l’amore che sento adesso, tutta la vita e la forza racchiusa dentro ai miei capelli, ora possano far parte della tua vita affinché ti accompagnino nella tua rinascita.

Con tutto il cuore, Giusi.

Non ho voluto evidenziare nessuna parola per non far torto a tutti i pensieri arrivati dal cuore di questa ragazza, che non voleva neanche pubblicare o far pubblicità a questa sua missione, ma non ha fatto i conti su chi ha raccolto nella vita parte della sua gioia e della sua follia e che, anche se ha la testa piena di sport (pregio?difetto?idiozia?) non è riuscito, prima a trattenere le lacrime e poi a metter nero su bianco questo capolavoro.

Questa treccia è destinata a al Progetto Smile (http://www.tricostarc.it/tricostarc-sociale) che aiuta le problematiche di chi si trova a dover affrontare la perdita dei capelli a seguito di trattamento chemioterapico, basandosi sull’attuale modello di sharing economy la Tricostarc, insieme all’associazione A.T.R.I. ONLUS e alla Fondazione Prometeus ONLUS, ha istituito una serie di iniziative atte a promuovere e sostenere il “diritto alla bellezza” per tutti.

Vorrei riportare tutto quello che c’è scritto in questo sito ma non riesco, non per egoismo o voglia di non farlo, ma ad ogni singola parola che leggo mi torna in mente la lezione di un bellissimo bambino (ora diventato quasi maggiorenne e mannaggia a lui sempre juventino) che un giorno scrisse: “Ho combattuto per sopravvivere da quando ero bambino, non sono un sopravvissuto ma sono un guerriero

E così, come sia il progetto Smile che il progetto Lorenzo, regalano un pensiero in più a chi affronta una cosa più grande di noi e che non troviamo neanche il modo di descrivere.

D’altronde scrivo di sport, penso anche in malo modo, ma davanti ad una treccia e agli infiniti esempi di chi è un guerriero o guerriera, l’ispirazione trova nuovi spunti.

Come chiudere un pezzo che non sappiamo come concludere?

Semplice, si usano le parole della canzone Immortali tanto cara alla ragazza della treccia, strappandole un sorriso nel farle immaginare che la sua lettera venga letta da Jovanotti e dalla sua s strana.

Realmente, non potevo far finire un pezzo senza farti ridere.

E lo ridico ancora
Per impararlo a memoria
In questi giorni impazziti
Di polvere di gloria
E lo ripeto ancora
Fino a strapparmi le corde vocali
Ora che siamo qui Noi Siamo Gli Immortali

Francesco Fiori

 

 

 

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it

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