La scomparsa di Niki Lauda, pilota-computer di una Formula Uno unica al mondo. E ora, tra gli angeli, si ricompone il duello con Hunt
Ciao Niki, attento, ora sei di nuovo con James tra gli angeli – Gazzetta Fan News
Ti immaginiamo così Niki, alle porte del paradiso mentre chiedi finalmente se puoi rimetterti il casco della tua amata Formula Uno. Leggi tanti nomi a te noti, da Ayrton a Gilles, passando per Jules, Clay, Michele, Roland e tanti altri. Ma ne cerchi uno in particolare.
Dov’è James? Il Padre Eterno scuote il capo, neanche lui sa di preciso dove possa essere. Poi, d’improvviso ecco la pacca sulle spalle: “Ciao Topolino, era ora finalmente“. Di colpo ecco il sorriso, il biondo Hunt ti accoglie con un abbraccio che segna il tuo definitivo addio con i problemi respiratori, quelli causati prima dall’enorme spavento del Nurburgring dove sei salvo per miracolo e dove la voglia di lottare con James ti tiene in vita. Secondo il film Rush è il tuo fondoschiena a farti diventare un computer perfetto che stabilizza ogni vettura che provi e al tuo viso bruciato preferisci tenerti il tuo piede destro. Non si vincono i titoli mondiali per caso e tu prima ti fai conoscere e amare in Ferrari poi concedi un ritorno che ha del miracoloso in Mclaren, vincendo contro una nuova generazione di fenomeni.
Lauda e una vita da leggenda. Anzi, non una ma tre, dal primo titolo mondiale al pauroso rogo tedesco, passando per la paura del Giappone dove ammettere di essere umano, accetta il titolo di Hunt e se lo riprende con gli interessi, con un totale di 25 vittorie in F.1. Poi, la Ferrari non crede in lui, ma chi ha visto la morte in faccia e ne porta i segni ogni volta che si specchia ha un coraggio pazzesco. Sceglie gli aerei e ne fonda una personale compagnia, poi di nuovo in Formula Uno per il regolare il giovane rampante Prost, con un nuovo pilota che oltre al francese colpisce Niki, ha il casco giallo e i due s’incrociano nel famoso Montecarlo del 1984, quello sotto un altro diluvio.
Lassù ora si sta preparando un gran premio perfetto. Ti immaginiamo anche che verso di te arrivi colui che hai definito il miglior pilota di tutti i tempi, di nome Ayrton, e che ti chieda di provare in pista con lui. “No, brasiliano, vai via” replicherà Hunt, “Niki ha un conto in sospeso con me ed mio“. Senna, risposta decisa e pronta: “Ok, ma dopo che io finisco di far scintille con Gilles proviamo tutti insieme, quassù nel cielo dove ora tra le nuvole possiamo fare i matti“. Ciao Niki.
Dalla collana I Miti dello Sport de La Gazzetta dello Sport Niki Lauda racconta così il suo personale rapporto con Enzo Ferrari:
“Enzo Ferrari era solo il capo della mia scuderia e come tale lo trattavo: con rispetto e in modo franco. Se volevo parlare con lui, bussavo alla sua porta ed entravo. Il suo ufficio aveva un aspetto poco rassicurante: studio austero, foto grande del figlio morto, a volte delle candele accese. Se si entrava depressi, si usciva ancora più depressi!“