“La radio è dei poeti, dei narratori, di chi senza immagini fa immaginare, di chi fa sognare ad occhi chiusi, di chi parla e di chi ascolta, in un unico grande amore!“
Sia benedetta la radio!
Era il 5 marzo del 1896 quando Guglielmo Marconi presentò la richiesta per brevettare le proprie migliorie alla telegrafia senza fili, anticipando di qualche settimana la prima trasmissione radio di Popov.
Oggi la radio è compagna costante nella nostra vita. La si ascolta ovunque, in macchina, sul cellulare o direttamente quando si è all’aperto (e magari si è un po’ vintage) la si porta con sé e si apre alla tradizione.
Il primo pensiero è ovviamente per Tutto il Calcio Minuto per Minuto, che in chi vi scrive ha aperto un solco nella vita, esisteva un pre-Tutto il Calcio, fatto di fantasia e risultati al televideo, e un dopo-Tutto il Calcio, quando il Televideo diventa strumento di verifica ma la fantasia viene stimolata all’inverosimile con le voci di Ciotti, Ameri, Cucchi e Luzzi.
Da due anni a questa parte anche il sabato sta avendo la sua tradizione. E badate bene, chi scrive anche nel giorno del suo matrimonio (che comunque avveniva nel pomeriggio e con l’Inter già scudettata, altrimenti guai) mandava un messaggio alla trasmissione Campioni del Mondo condotta magistralmente da Marco Lollobrigida. Il motivo? Boh, probabile dipendenza radiofonica!
Al di fuori molti etichetterebbero il tutto con un “Sei il solito rompiscatole” e questa frase la sento ogni qualvolta mi vien rivolta una domanda il sabato dopo le 12 ma la mia mente è su Radio Due e non ascolto ne partecipo ad altro. Come mi capitava intorno ai 6 anni.
E’ il potere della radio, simile allo sport narrato, si entra in un mondo parallelo dove non esiste altro, che sia scrivere di calcio, di hockey, di una squadra di prima categoria o di una di Champions.
In questo, il trio di Campioni del Mondo fa un qualcosa che spesso dimentichiamo: il calcio è un gioco. Semplice. E come tale deve essere trattato.
Trio, perché il 10 sulla maglia se lo prende Marco Lollobrigida, che parte da centrocampo, segna come Zico e fa assist per Ciccio Graziani che, da palmares mondiale, racconta il mondo del pallone con la decisione del bomber e la saggezza di chi può far innamorare del calcio anche chi non segue la Serie A. E se Ciccio Graziani sbaglia un gol o subisce un torto arbitrale? Beh a quel punto entra in scena il funambolo della trasmissione, Domenico Marocchino, artista di un calcio da luì giocato e che ora ascolteresti per ore, da lui vissuto all’ombra di grandissimi campioni come Paolo Rossi e Gaetano Scirea, affabulatore che dal nulla toglie una citazione degna di nota.
Chissà se lo sanno, ma è anche capitato, forse in un’unica volta nella vita, che Ciccio (130 reti in A) e Domenico (11 reti in A) abbiano timbrato insieme il cartellino dei marcatori in una domenica, era il 21 dicembre del 1980 e solo una mente malata come la mia poteva andare alla ricerca di questa statistica.
Ma più che una statistica è un omaggio, a tre grandi personaggi che raccontano il calcio come lo sognavo da piccolo, quando partivo con Dribbling, poi Guida al Campionato, Tutto il Calcio Minuto per Minuto, 90esimo Minuto e poi La Domenica Sportiva.
Spesso ripenso a quei tempi e son sempre più fiero che Campioni del Mondo alla radio mi faccia tornar bambino.
Applausi!