Ven. Apr 26th, 2024

Parte la caccia al numero 1, anche se nel cupolino del campione del mondo svetta il brand del numero 20 di Fabio Quartararo. Il “cacciatore numero 1” ha invece il numero 63, quello di Pecco Bagnaia, ma anche il 93 di Marc Marquez, il marziano atteso al riscatto dopo due stagioni senza l’alloro iridato.

Di seguito i profili dei tre favoriti al titolo e il “nostro” preferito (quindi non scommetteteci, di solito non azzecchiamo mai). Segui il resoconto dell’annata su IspirazioneSportiva

Il profilo di Quartararo nel sito ufficiale MotoGP: 8 vittorie in MotoGP, 15 pole

Inizia a correre a quattro anni e presto si trasferisce in Spagna per continuare la crescita agonistica. Nel 2013 vince il FIM CEV Repsol, impresa che ripete anche la stagione successiva. Visto il suo talento, viene modificata la norma che nega l’accesso al mondiale Moto3™ ai minori di 16 anni permettendo ai vincitori del CEV di accedere direttamente alla competizione. Il francese debutta nella categoria cadetta nel 2015 con la Honda del team Estrella Galicia 0,0. Sale sul secondo gradino del podio alla seconda gara ripetendosi in Olanda dopo aver centrato le pole a Jerez e Le Mans ma un infortunio mette fine alla sua stagione. Torna in pista nel 2016 con Leopard Racing dove ritrova Christian Lundberg, il tecnico che lo aveva accompagnato nella conquista del primo titolo nel CEV. Nel 2017 prende il posto di Alex Rins nella scuderia Paginas Amarillas HP 40 in Moto2™. L’anno dopo è Luca Boscoscuro a scommettere su di lui mettendogli a disposizione una Speed Up. È questa la stagione del riscatto e Quartararo consolida la sua crescita vincendo il GP di Catalogna e tornando sul podio ad Assen. Nel 2019, a 19 anni, approda alla massima categoria con Petronas Yamaha SRT firmando la pole position a Jerez e diventando il pilota più giovane ad aggiudicarsi la partenza dalla prima casella in classe regina. È la stagione che lo consacra come rivelazione della massima classe grazie a sei pole position e sale sul podio in sette occasioni. Nel 2020 corre con una M1 ufficiale e al GP di Spagna arriva la prima vittoria nella massima cilindrata, bissata sette giorni dopo sulla stessa pista e poi a Barcellona. La corsa al successo finale è posticipata al 2021 con i colori della scuderia ufficiale Yamaha. In questa stagione scrive una pagina di storia: grazie a cinque vittorie e altri cinque podi porta a casa il titolo mondiale diventando così il primo francese a coronare il proprio sogno iridato nella classe regina. Nel 2022 tenterà il bis sempre con il team ufficiale Yamaha”.

La risposta su chi è Francesco Bagnaia, speranza numero 1 dell’ItalMoto, sempre dal sito ufficiale MotoGP: 4 vittorie in MotoGP, 6 pole position.

Dopo i primi successi in Minimoto e con la MiniGP, partecipa al Campionato Mediterraneo 125cc PreGP. Il team Monlau Competició scommette su di lui per la stagione 2012 del CEV e Pecco dimostra di essere un ottimo ingaggio vincendo la gara al Montmelo. Nel 2013 approda in Moto3™ condividendo il box con Romano Fenati nel Team Italia FMI ma la stagione è complicata. Nel 2014, in sella alla KTM dello SKY Racing Team VR46, entra nella top 10 in diverse occasioni ma è nel 2015 che consolida la sua crescita. La Mahindra della struttura Aspar è una grande scuola e Bagnaia sfiora ripetutamente il podio. La stagione successiva si piazza tra i primi in sei GP fino a conquistare la prima vittoria ad Assen, risultato bissato a Sepang ed inedito per la moto italo-indiana. Ncel 2017 torna a vestire i colori dello SKY Racing Team VR46 ma questa volta lo fa in Moto2™. A fine stagione è il miglior esordiente della categoria con quattro podi all’attivo. Nessun cambio per il 2018 e la certezza di essere l’uomo del momento. Grazie ad otto vittorie e a quattro podi è campione del mondo Moto2™ e compie il passaggio in MotoGP™ dove ad aspettarlo c’è la DesmosediciGP del team Pramac Racing. La massima categoria risulta essere più complicata del previsto per il piemontese che però non si arrende e continua a lavorare. L’obiettivo della top 10 nel 2020 è più volte centrato e Pecco dimostra anche di poter vincere con prestazioni cristalline e una piazza d’onore. Tutto questo gli varrà la chiamata del Ducati Team nel 2021. ‘Pecco’ è autore di una stagione da sogno: si laurea vicecampione del mondo regalando spettacolo insieme al neo iridato Fabio Quartararo nell’arco dell’intera annata che lo vede anche conquistare il titolo Costruttori insieme a Ducati e al suo compagno di box Jack Miller. Per Bagnaia il 2021 è ricco di soddisfazioni dal momento che vince quattro gare e ottiene altri cinque podi. Il 2022 lo vedrà ancora in sella alla moto del team ufficiale di Borgo Panigale: sarà l’anno giusto per vederlo coronare il sogno iridato?”

Mai dimenticare il marziano Marc Marquez: 59 vittorie in MotoGP, 62 pole

Vince il titolo iridato in 125cc e in Moto2™, poi compie il passaggio in MotoGP™ nel 2013. Dopo una battaglia lunga tutta una stagione con Jorge Lorenzo diventa il più giovane campione della categoria siglando una serie infinita di record. Il 2014, la sua consacrazione: vince le prime dieci gare consecutive e, grazie ad altri podi e piazzamenti importanti, conquista la sua quarta iride con tre gare d’anticipo. Il 2015 si rivela impegnativo con una Honda difficile da domare, qualche speranza si accende quando ad Assen passa al telaio dell’anno precedente raggiungendo alla fine il terzo posto in campionato. Nel 2016 torna di forza tra i pretendenti al titolo. Vince due GP e, arrivando costantemente sul podio nelle prime quattro gare, comanda la classifica iridata fino al GP di Francia. Al Mugello è secondo e i successivi podi in Catalogna, ad Assen e a Brno, oltre alla vittoria in Germania, lo rilanciano in vetta alla classifica generale laureandosi campione per la quinta volta. Inizia il 2017 con l’obiettivo di difendere il trono; non brilla nei primi GP ma, nonostante gli errori e il duello con Andrea Dovizioso, con sei vittorie e altrettanti podi fa suo ancora una volta il titolo della massima cilindrata. È il sei volte campione più giovane della storia. La classe regina è di sua proprietà anche per il 2018: con una tabella di marcia nella quale brillano nove vittorie e cinque podi raggiunge il ‘livello 7’ iridato. Il 2019 inizia in modo pocoa convincente visto il secondo posto firmato in Qatar e la caduta di Termas. Ma è una volta arrivati in Europa che Marquez ingrana la marcia vincendo a Jerez e a Le Mans, in Catalogna e al Sachsenring. All’inizio della pausa estiva il lavoro del catalano è già ben avviato verso l’ottavo titolo. La seconda parte di campionato è sua e a Buriram firma l’ottavo titolo iridato, il sesto in MotoGP™. Il 2020 avrebbe dovuto essere un altro anno di gloria, invece Marquez è costretto ad essere spettatore a causa di un infortunio al braccio e le relative complicazioni. Torna nel 2021, più affamato che mai. Una stagione anche questa complicata per lo spagnolo che però riesce comunque a vincere tre gare, quelle in programma al Sachsenring, ad Austin e a Misano (secondo appuntamento). Nel 2022 cercherà di tornare a quel successo iridato che gli manca dal 2019.

Chi ci giochiamo noi? Un nome folle, Jack Miller: 3 vittorie in MotoGP, 1 pole

Inizia la carriera sugli sterrati ma nel 2009 passa alla velocità; un anno dopo si trasferisce in Europa e partecipa ai campionati nazionali di Spagna e Germania. Nel 2011 debutta nel mondiale 125cc partecipando solo ad alcuni degli appuntamenti in calendario. Visti i suoi risultati, trova una sella per affrontare la prima stagione completa: è il 2012 e l’anno dopo debutta nella nuova categoria Moto3™. Nel 2014 passa al team Red Bull KTM Ajo battendosi per il titolo iridato fino all’ultima gara. L’anno successivo, fa il salto diretto in MotoGP™ con la scuderia HRC Marc VDS. Il primo anno serve a Miller per conoscere la moto e nel 2016 vince ad Assen. Nonostante questo risultato, la stagione è segnata da numerose cadute. Il 2017 è un campionato di arrivi costanti in top 10 mentre quello successivo cambia squadra e costruttore entrando a far parte della scuderia Pramac Racing. La crescita è costante e compie il salto di qualità con cinque podi conquistati nel 2019. Con Pramac Racing anche nel 2020, è da subito è il ducatista più convincente e i suoi numeri (tre piazze d’onore e un terzo posto) gli valgono la chiamata della scuderia ufficiale. Il 2021 lo vede tra i protagonisti: conquista cinque podi tra cui due vittorie in Spagna e Francia. Insieme al suo compagno di squadra Francesco Bagnaia regala a Ducati il titolo Costruttori e si appresta a vivere un 2022 ancora vestito di rosso.”

La stagione 2022:

Il calendario

Data Gran Premio Circuito Vincitore MotoGP Vincitore Moto2 Vincitore Moto3 Vincitore MotoE Resoconto
6 marzo  GP del Qatar Losail

       
20 marzo  GP dell’Indonesia Mandalika          
3 aprile  GP d’Argentina Termas de Río Hondo          
10 aprile  GP delle Americhe Americhe          
24 aprile  GP del Portogallo Portimão          
1 maggio  GP di Spagna Jerez de la Frontera          
15 maggio  GP di Francia Le Mans          
29 maggio  GP d’Italia Mugello          
5 giugno  GP di Catalogna Catalogna          
19 giugno  GP di Germania Sachsenring          
26 giugno  GP d’Olanda Assen          
10 luglio  GP di Finlandia Kymi Ring          
7 agosto  GP di Gran Bretagna Silverstone          
21 agosto  GP d’Austria Red Bull Ring          
4 settembre  GP di San Marino e della Riviera di Rimini Misano          
18 settembre  GP d’Aragona Motorland          
25 settembre  GP del Giappone Motegi          
2 ottobre  GP di Thailandia Buriram          
16 ottobre  GP d’Australia Phillip Island          
23 ottobre  GP della Malesia Sepang          
6 novembre  GP della Comunità Valenciana Valencia          

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it

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