Italia-Spagna non è solo calcio ma duelli in qualsiasi sport. Da Bugno-Indurain a Rossi-Marquez, passando poi per Sainz-Biasion nei rally e i trionfi dell’ItalBasket proprio sugli iberici nel 1983 e 1999.
Ma c’è un trionfo “più speciale” degli altri ed è quello della finale delle Olimpiadi 1992, a Barcellona, tra la nostra nazionale e le Furie Rosse di pallanuoto.
L’olimpiade in terra spagnola ha una sola nazione favorita in acqua, specialmente se guidata da Manuel Estiarte (oggi al City di Guardiola), considerato il Maradona del suo sport e che va contro una nazionale pimpante e guidata da un tecnico geniale: Ratko Rudic.
Il clima è infuocato, l’Italia viene accolta col coro “Mafia, mafia” il che è doloroso per le stragi di Borsellino e Falcone appena avvenute.
Ma in acqua gli Azzurri rispondono pan per focaccia alla Spagna e ne deriva una maratona che di botto tiene incollate due nazioni alla tv.
Nella fase preliminare le due squadre si son già incontrate, pareggiando per 9-9 e qualificandosi entrambe, con la Spagna al primo posto e l’Italia un punto sotto.
In semifinale, altro cardiopalma, l’Italia batte la Squadra Unificata (ex Urss) per 9-8, mentre la Spagna si libera degli Stai Uniti per 6-4.
Bene, per la finalissima serviranno ben 6 supplementari da 3 minuti ciascuno, con 18.000 spettatori che urlano, si agitano e poi vedono nascere una favola.
Quella del Settebello, quella dell’Italia sempre avanti (1-0, 3-2, 2-3, 1-2) ma che a 37 secondi dalla fine, quando pregusta la festa, subisce il pari scatenando la bolgia della piscina Bernat Picornell.
Nei supplementari accade di tutto, colpi al limite del regolamento, una corrida da vedere col sottofondo della canzone “Rumore” in omaggio alla nostra Raffaella Carrà, icona sia in Italia che in Spagna.
Estiarte porta in vantaggio la Spagna al secondo supplementare, l’immenso Francesco Attolico non riesce a parare il penalty, poi è Massimiliano Ferretti, centroboa, a pareggiare l’incontro, non è finita quì.
Ancora overtime, non si segna perché i due portieri diventano insuperabili, poi ecco il lampo, Ferretti trova Nando Gandolfi che fulmina Jesus Prada quando mancano 32 secondi alla fine.
Gandolfi mima il gesto del cowboy, stanno “matando” la Spagna e il trionfo è dietro l’angolo, la leggenda si è appena scritta, il Settebello è d’oro, la Spagna mestamente è solo argento nella partita del secolo per la pallanuoto.
Vale la pena ricordare quei grandissimi gladiatori d’oro:
Francesco Attolico
Alessandro Bovo
Alessandro Campagna
Paolo Caldarella
Massimiliano Ferretti
Giuseppe Porzio
Marco D’Altrui
Mario Fiorillo
Ferdinando Gandolfi
Amedeo Pomilio
Francesco Porzio
Carlo Silipo
Gianni Averaimo.
Allenatore: Ratko Rudic