Gio. Nov 21st, 2024

Premesso, non esiste nessun trofeo ma tanta, tantissima riconoscenza verso un programma radiofonico che forse passa inosservato ma che in realtà è di una bellezza spumeggiante.

Campioni Del Mondo, in onda ogni sabato alle 12:00 sulle frequenze di Radio Due, racconta lo sport, specialmente il calcio, come lo abbiamo sempre desiderato, in maniera leggera, senza prendersi mai del tutto seriamente e avendo tre top player del microfono.

Top player sì, perché riescono a parlare seriamente ma anche trovare una battuta che d’improvviso rende l’ascolto veramente piacevole.

Numero dieci, dieci come il voto in pagella, il padrone di casa, Marco Lollobrigida, che si può apprezzare anche su Rai Due con A Tutta Rete la domenica pomeriggio, e che in radio analizza, stuzzica e si diverte come si dovrebbe divertire chi parla e racconta lo sport.

A coadiuvare Lollobrigida non due spalle ma due fuoriclasse della battuta unita allo sport, Ciccio Graziani, “il più buono dei due” che racconta aneddoti sempre emozionanti e poi sul più bello s’inventa ricette culinarie che potrebbero essere anche piacevoli, ma chi vi scrive di cucina poco sa e poco può commentare.

A completare il trio ecco Domenico Marocchino, giocatore mai banale in Serie A, estroso e dalla risata che trascina, uno che buono buono mai riesce a stare ma che dà quel tocco imprevedibile al programma.

Tra le puntate speciali di quest’annata ha colpito in particolar modo quella dove ospite è stato Mauro Bellugi che ha raccontato il suo dramma ma che ha dato forza a chi si trovava a vivere un incubo come il suo, col covid che purtroppo l’ha portato via subito dopo. La trasmissione, spiazzata spesso dalle parole forti del roccioso difensore dell’Inter di inizio anni 70, ha sempre dato quella forza che difficilmente si spiega ma che si scopre quando le parole confortanti di Lollobrigida e Graziani si uniscono al peperino di Marocchino.

Noi di Ispirazione Sportiva, anzi, io, Francesco Fiori, spesso ho rotto le scatole a loro con vari sms, anche nella mattina del mio matrimonio ma soprattutto un sabato che vivevo con malinconia la scomparsa di mia madre, quasi a sentir mia quella trasmissione e a trovar nel fatto che leggere e rispondere ai miei messaggi mi arrivasse una carica speciale.

Il minimo che potevo fare era ringraziarli pubblicamente su questo sito, segnalare e consigliare l’ascolto di questo programma e perché no, abbracciare virtualmente i tre che per tutto il campionato mi hanno fatto compagnia.

Quando un programma merita va lodato ed è per questo che, cari Marco, Ciccio e Domenico, la lode ve la meritate tutta.

Francesco Fiori

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it