Gio. Nov 21st, 2024

La stagione 2020 del Cagliari celebra i 50 anni di uno scudetto dal fascino immutato nel tempo

Sono in 28.000 allo stadio Amsicora per spingere il Cagliari verso la storia. Il 12 aprile è di scena la sfida col Bari e una contemporanea buona notizia dall’Olimpico per Lazio-Juve varrebbe lo scudetto.

Già vice campione d’Italia l’anno prima, il Cagliari fa il botto di mercato in estate, quando dall’Inter prende Domenghini, Gori e Poli per Boninsegna (più 250 milioni) gettando le basi per il primato. La Juve, contendente al tricolore, risponde con gli acquisti di Morini, Roberto Vieri, Marchetti e Furino, mentre la Fiorentina campione in carica si affida ancora ai gol di Chiarugi.

La quarta giornata di campionato vede la Fiorentina fermata in casa proprio dal Cagliari grazie ad un rigore di Riva, per i viola è l’addio alla primato ora solitario dei sardi. Da quel momento, come un sogno, la squadra di Scopigno (licenziato dai sardi nel 67, causa una tournée estiva festeggiata troppo e finita con pipì in un giardino di Washington!), allenatore burbero e filosofo, accelera, iniziando a crederci sul serio.

Campioni d’inverno con un turno di anticipo con 3 punti di vantaggio su Fiorentina, Juve, Inter e Milan per il Cagliari pare tutto semplice, ma un fuorigiri di febbraio trova un pari con i viola e una sconfitta con l’Inter, con la Juve ora a meno uno in classifica.

Lo scontro diretto del 15 marzo è al Comunale di Torino, dove il protagonista diventa l’arbitro Lo Bello che concede un rigore dubbio ai padroni di casa, tira Haller, para Albertosi ma il penalty è da ripetere, così secondo tentativo e questa volta segna Anastasi, siamo 2-1 quando va in scena la crisi di nervi dell’estremo difensore sardo. A sistemare le cose, o forse per senso di colpa, è ancora l’arbitro di Siracusa che decreta un altro rigore, trasformato da Riva, per il 2-2 finale.

La domenica successiva la Juve cade a Firenze sotto i colpi di Mariani e Merlo mentre ancora Riva dagli 11 metri regola il Verona, aumentando il divario sui bianconeri.

Quel 12 aprile del 1970 arriva anche Sandro Ciotti per la radiocronaca, ed è lui al minuto 39 ad annunciare il gol di Riva di testa su punizione di Brugnera. La vera esplosione per il popolo sardo è però al minuto 52, quando da Roma arriva la notizia del vantaggio della Lazio firmato da Ghio. Esplosione che diventa leggenda col raddoppio di Chinaglia su rigore e con la Juve sotto 2-0 arriva il secondo gol anche del Cagliari, con l’ingresso in area di Bobo Gori che finta con una finta disorienta la difesa e di destro batte Spalazzi, mancano 2 minuti alla fine e quando l’arbitro De Robbio fischia la fine per l’Amsicora si spalancano le porte del paradiso, il Cagliari è Campione d’Italia!

Il solito Riva sblocca il risultato, un sodalizio che ha voluto la conquista con tenacia, con la caparbietà tipica di questa magnifica gente, illuminata da saggezza, accutezza e lungimiranza di dirigenti provveduti e moderni“. Così scriveva Angelo Rovelli su La Gazzetta dello Sport mentre l’isola si colorava a festa, una terra che spesso faceva storcere il naso ai calciatori destinati in Sardegna ma che poi venivano conquistati ed eternamente innamorati della nuova patria calcistica.

Quel 12 aprile la poesia recitò così: “Albertosi, Martiradonna, Mancin, Cera, Niccolai, Poli, Domenghini, Nene, Gori, Brugnera, Riva“, 11 giocatori in una rosa ristratta di 16, attenti a qualsiasi raffreddore che potesse limitare la squadra, decorata poi come un pittore dal genio sagace di Manlio Scopigno, uno che aveva convinto Riva della bontà del progetto, con l’attaccante destinato al Bologna poi invece, nel 63/64, spedito in Sardegna tra la poca convinzione, stesso discorso per gli Albertosi (solo 11 i gol subiti nel 69/70), i Domenghini, i Gori, nonostante nessun giocatore locale in squadra, ma lo stesso capaci di cambiare le sorti di un’intero territorio e far conoscere la Sardegna all’Italia, con una prova d’amor proprio con uno scudetto che 50 anni dopo è giustamente venerato come leggendario.

Francesco Fiori

1200px-Unione_Sportiva_Cagliari_1969-70Fonte: Gazzetta Fan News

 

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it

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