Gio. Nov 21st, 2024

Sette e dico ben sette partite in contemporanea nella prima domenica dell’anno. La mente va subito, con effetto nostalgia, a quando senza pay tv e senza vedere le partite in ogni dove, si metteva in atto la stessa scaletta dei sogni di ogni weekend: quaderno con partite e collegamenti di Tutto il Calcio, gol a Novantesimo Minuto e non avendone ancora abbastanza ci si dedicava anche a La Domenica Sportiva, preludio di fine giornata con triste pensiero per il lunedì scolastico.

Proprio per l’amata contemporaneità di tante partite che finalmente danno la vera nostalgia della vecchia Serie A per un giorno si abbandona la pay tv che crea dipendenza e si torna piccoli, via all’ascolto alla radio della Serie A.

E’ come una dolcissima ricorrenza che avevamo dimenticato, laddove anni fa dallo studio centrale con Provenzali (e prima ancora fenomeni del microfono come Bortoluzzi e De Luca) si collegavano Sandro Ciotti, Riccardo Cucchi, Enzo Foglianese, Bruno Gentili, Emanuele Dotto, Carlo Nesti, Livio Forma, Giulio Delfino, Tonino Raffa e dalla B il sommo Ezio Luzzi (la scaletta è 91/92), oggi la linea va a Giovanni Scaramuzzino come campo principale, poi a ruota Daniele Fortuna, Manuel Codignoni, Diego Carmignani, Cristiano Piccinelli, Sara Meini e Massimiliano Graziani, il tutto coordinato da Filippo Corsini.

La contemporaneità resta invariata, le emozioni per un interruzione da campo a campo idem, le voci e il calcio cambiato nel romanticismo, nel ritmo e nella classe che la Serie A portava all’ascolto tra gli anni 80 e 90.

Dopo Tutto il Calcio Minuto per Minuto si aspettava l’ora X delle 18 per gustare il teatrino di Paolo Valenti e di Novantesimo Minuto, con lo show dei vari Necco, Vasino, Carino che oltre a raccontare i gol riuscivano a stuzzicarsi tra loro e rendere piacevole la poesia della domenica calcistica.

Altro calcio, ora alle 18 viene subito mostrata la partita dell’ora di pranzo, una bestemmia pensarci negli anni d’oro della Serie A, l’unico collegamento in diretta è con Saverio Montingelli che segue quello che dovrebbe essere l’anticipo del posticipo, ossia la gara delle 18, tra appunti scritti con carattere 72 talmente son grandi e letti con discreto affanno, un divario ripensando che uno come Ciotti raccontava come un rullo compressore il match senza prendere appunti (ma era Ciotti!).

Resta però la magia di Eupalla, tanto cara a Gianni Brera, l’Inter parte in goleada come nel 99/2000 (5-0 al Perugia), quando in panca c’era Marcello Lippi (ogni riferimento ad Antonio Conte è voluto e non casuale) e si festeggiava l’arrivo di Clarence Seedorf a far il numero 10 con il 14 sulla maglia, con il 10 di allora, Baggio, relegato in panca, come l’Eriksen di oggi (classe diversa ma stesso trattamento e stesso sguardo pensieroso).

C’è tanto altro tra l’oggi e il tempo che fu, le panchine di Parma e Toro che traballano quando 30 anni fa Scala e Mondonico erano solidi come il granito, Genoa-Lazio che fa ripensare al Grifone che non ha né Skuhravy Aguilera ma si gode il lampo di Shomurodov, mentre nei biancocelesti Immobile non fa rimpiangere nessun attaccante del passato, seppur uscendo dal Marassi solo con un pari.

Lo Spezia non ha passato in A ma si forgia sull’orgoglio del titolo del 43-44, quello conosciuto come Campionato di Guerra e vinto dai Vigili del Fuoco e ammira la rete, splendida, di Mattia Zaccagni del Verona che è la prima perla del 2021. Non ha eguali l’Atalanta del Gasp, che fa passare una serata indigesta al Papu Gomez che da casa guarda uno spettacolo sublime contro il Sassuolo. L’argentino partirà ma a questo punto, sponda Dea, dicono problemi suoi.

Tra presente e passato Edin Dzeko vale Rudi Voeller, il Tedesco Volante della Roma, che con un super gol di rapina consegna i tre punti ai giallorossi contro la Samp che, non ha un 9 e ha il 10 sulle spalle di Keita, può solo pensare al tempo che fu, quando Vialli e Mancini erano ben altra cosa.

Il Cagliari non vince più, è solo a 3 punti sopra la zona retrocessione e la sfida con il Napoli fa pensare all’incrocio di un genio che ha percorso le due strade, Gianfranco Zola, che nel 91 faceva l’impossibile per far dimenticare Maradona e che oggi, in rossoblu, fa pensare al povero Joao Pedro che continua a segnare ma sprofonda nel letargo che ha avvolto la squadra di Di Francesco.

Fiorentina e Bologna decidono di non farsi male, Marcello Giannini dal Franchi avrebbe detto un punto per uno e tutti contenti a casa, salutato cordialmente Valenti e chiuso la puntata e una domenica vecchio stampo.

Anche l’Epifania ci regalerà altre 7 partite in contemporanea e avrà un gustoso Milan-Juventus da raccontare, con le due grandi d’Italia che fuori dal pomeriggio calcistico si regalano il primato per i rossoneri e un Cristiano Ronaldo ancora in gol.

Lui sì che nella Serie A dei gloriosi anni 80/90 ci sarebbe stato veramente di lusso, così come tutti i campi collegati alla radiolina.

Il Tirreno ci regala un bellissimo articolo sul calcio di un tempo

 

 

 

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it