Gio. Nov 21st, 2024

La Biblioteca di Ispirazione Sportiva racconta oggi il libro di un calciatore unico, uno che è riuscito a disputare il derby della Mole e quello della Madonnina con entrambe le squadre cittadine: Aldo Serena e il suo “I Miei Colpi di Testa“, scritto con Franco Vanni.

La sua carriera si divide tra Inter, Milan, Torino, Juventus e ancora in nerazzurro e rossonero (con parentesi a Como e Bari inizialmente), in un’epoca in cui erano i club a decidere le sorti dei calciatori, senza troppe trattative.

E allora il giovane Aldo (che non sapeva di chiamarsi così, leggere per credere), che ha l’Inter nel cuore e una caparbietà che nasce da Montebelluna si scopre attaccante, pronto sempre ad uscir dal campo stremato.

Chiede spazio in nerazzurro ma in attacco ci sono Altobelli e Beccalossi e Aldo mette in mezzo anche gli studi all’ISEF, poi ecco il primo colpo di scena, Sandro Mazzola con una telefonata spiegava all’attaccante che lui, Pasinato e Canuti erano appena stati ceduti al Milan in cambio di Fulvio Collovati, con i rossoneri in Serie B.

In quel 1982/83 al Milan arrivano i gol, con gli applausi per una doppietta nel derby del Mundialito per Club, il primo derby degli ultimi 15 mesi che destina Serena ad un posto nel cuore del Milan, che dura pochissimo, perché la stagione successiva è ancora ritorno in nerazzurro.

La seconda avventura dura una sola stagione, l’Inter vende Serena all’Udinese ma lui rifiuta e va al Toro, il tutto mentre è alle Olimpiadi del 1984 con l’Under 21 e in granata lo accoglie Luciano Moggi e il presidente Sergio Rossi. E’ il campionato 1984/85, quello forse con più sorprese in Serie A, col Verona Campione d’Italia. Per Aldo solito gol nel derby.

Ma non solo, dopo il Toro ecco il colpo di scena, due anni alla Juve dove incontra l’ansia per il derby, dove segna, e ancora il ritorno all’Inter, questa volta da protagonista nello Scudetto dei Record. 

Si arriva poi alla notte da incubo, quella di Italia 90 dove Serena è tra i rigoristi di una partita maledetta e sbaglia dagli 11 metri. La sua carriera è all’apice ma da quel momento inizia la discesa. Nell’Inter passa dall’aver Ramon Diaz a Jurgen Klinsmann in attacco e i due si pestano spesso i piedi. Nel 90/91 capisce che è ora di cambiare aria. Si accorda con il Milan e all’ultimo momento deve declinare il desiderio di Trapattoni che lo vorrebbe con se alla Juventus. La parola data è più forte di qualsiasi offerta economica.

Ma in quel Milan, anche causa di fastidi fisici, Serena sarà solo sparring partner, chiuso dai vari Van Basten, Simone e Massaro. A 33 anni la decisione di ritirarsi e in quel momento la scelta migliore, entrare nel mondo della tv dove si segnala come un ottimo opinionista e seconda voce nelle telecronache delle partite.

Certo, quella sera nelle Notti Magiche…

Il libro è veramente bello e ripercorre la carriera di un attaccante atipico, che ha saputo decidere i derby della Mole e della Madonnina, senza mai risparmiarsi al di là dei colori indossati.

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it