Premessa doverosa, son solo due anni che nelle mie giornate quotidiane è entrato il nome GENOA. Un guasto d’amore non messo in preventivo ma che fino ad oggi mi ha dato tanto, sogni, passione, follia, almeno fino all’ultima sessione di mercato, anzi, fino all’ultimo giorno di campagna abbonamenti del Grifone.
Sì, perché appena chiuso il bottino record di tagliandi al Ferraris (casualità? Diamo il beneficio del dubbio?) la squadra, mantenendo l’ossatura dello scorso anno poteva sognare alla grande. Io non la vedevo lontana dal Bologna o dalla Fiorentina, i paletti da osservare per pensare che l’Europa non era poi così lontana.
La cessione di Dragusin nello scorso gennaio passava quasi inosservata, tanto bravo il GILA a non farlo rimpiangere. Sì, quel GILA campione del mondo 2006 a cui fu affidata la squadra del comandante Blessin, quello che quando si alzava col piede storto lasciava Gudmundsson in panca.
E GILA che fa? Promuove il Genoa in A. E lo fa davanti ai miei occhi perché non conosco posto migliore per festeggiare l’anniversario di nozze davanti al panorama più bello del mondo: la Gradinata Nord.
La stessa che ho come sfondo sul pc, la stessa che voglio mettere con una gigantografia… ah no, non lo posso dire, altrimenti mia moglie mi fa fuori.
Quei colori, quella passione, quell’ambiente, le persone che spesso mi raccontano (loro sì, tifosi da una vita, che bello!) cose che possono capitare solo al Grifone, come la frase: “Tifi Genoa? E vuoi anche vincere?“. Beh, a me le due cose non mi dispiacciono.
Poi, come fosse una fidanzata bellissima, sono iniziati i tradimenti. Subdoli, meschini, come appunto i tradimenti. Regalato Retegui perché non segna molto e perché non va d’accordo con Albertinho Gudmundsson, quindi fuori anche l’islandese perché: “Ha rifiutato il rinnovo con tanti soldoni”, ma mai pervenuta conferma della volontà di trattenere un fuoriclasse ora numero 10 viola (beati loro), dentro l’eterna promessa Pinamonti, che io da interista nato aspetto da 10 anni e poi colpo di scena, viaggio all‘INPS e ingaggio di Super Mario Balotelli che fa in tempo a prender due gialli in due gare e trovarsi Patrick Vieira (durerà poco, fidatevi di chi non capisce di calcio) tipo una vecchia ex suocera che ti ripiomba nella vita.
E con chi dobbiamo prendercela? Con chi fa i conti con una calcolatrice scassata, che manda via il GILA non subito dopo la pausa per le nazionali ma giusto un paio di giorni prima di un incontro fondamentale contro il Cagliari.
Altro che The Undertaker ci vorrebbe.
In ogni caso Forza Vecchio Cuore Rossoblù.