Gio. Nov 21st, 2024

Data di pubblicazione: 2018

Editore: Bompiani

Oggi Ispirazione Sportiva presenta la biografia di chi, nell’olimpo del grande calcio, sta tra i grandissimi, o anzi, sta tra le leggende: Johan Cruyff.

Nato e cresciuto letteralmente nell’Ajax dove divenne amico del giardiniere che in seguito alla morte del padre sposò la madre toccando con mano il prato dell’allora Amsterdam Arena fa grande i lancieri prima di venir tradito dopo 3 Coppe dei Campioni e 2 Palloni d’Oro, con i compagni che gli preferirono Kreuzer come capitano.

Sceglie così di andare al Barcellona dopo che alla madre riservarono un posto dietro ad un palo allo stadio dell’Ajax, riportando al successo i Blaugrana dopo anni di magra.

Ha rivoluzionato col suo modo di pensare l’organizzazione sia di Ajax che del Barca, sfiorando il successo con l’Olanda nel Mondiale 1974 e non partecipando nel 1978 a causa di uno sventato rapimento in Spagna.

“Johan Cruyff ha fatto la rivoluzione due volte, con i piedi e con la testa”

“Non sapevo nulla di calcio prima di incontrare Cruyff”. Pep Guardiola.

“Se avesse voluto, avrebbe potuto essere il miglior giocatore in ogni posizione del campo”. Eric Cantona.

La mia rivoluzione:

Lungo tutta la sua carriera Johan Cruyff è stato sinonimo di calcio totale, profeta di una nuova religione calcistica che unisce ordine e creatività, forza fisica e cervello, tradizione e rivoluzione.

Capelli lunghi modello beat generation, idee libere e temperamento ribelle, quella del Pelé bianco è una storia straordinaria che parte dalla periferia di Amsterdam e arriva dritta all’olimpo del calcio: Cruyff entra giovanissimo nell’Ajax e con la maglia della squadra olandese vincerà tre Coppe dei Campioni consecutive prima di passare al Barcellona nel 1973 per una cifra record. Grazie a lui in quella stagione i blaugrana tornano a vincere la Liga dopo quattordici anni. Tre volte Pallone d’Oro, nel 1974 guida la nazionale olandese alle finali dei mondiali contro la Germania Ovest. Dopo essersi ritirato nel 1984, porta la sua rivoluzione sulle panchine di Ajax e Barcellona e con la sua filosofia influenzerà generazioni di allenatori a venire. Nel 1997 ha dato vita alla Cruyff Foundation che promuove progetti sportivi per i più giovani. In La Mia Rivoluzione Cruyff si racconta con l’umorismo e l’onestà che l’hanno sempre contraddistinto e consegna alla sua autobiografia la storia di un’incredibile eredità.

E’ una delle figure che più hanno lasciato il segno nella storia del calcio. Senza il suo stile e la sua filosofia di gioco non esisterebbero Guardiola, Wenger, Messi o Cantona. I recenti successi del calcio spagnolo sia a livello nazionale sia internazionale sono per molti la dimostrazione dell’impatto di Cruyff sul calcio di oggi.

Cruyff è morto nel marzo del 2016, dopo aver combattuto una breve battaglia contro un cancro ai polmoni.

La sua squadra ideale:

  • Lev Yashin
  • Ruud Krol
  • Carlos Alberto
  • Pep Guardiola
  • Franz Beckenbauer
  • Piet Keizer
  • Garrincha
  • Bobby Charlton
  • Alfredo Di Stefano
  • Maradona
  • Pelé

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it