Gio. Nov 21st, 2024

Prima edizione: ottobre 1997

Casa editrice: Graphot Editrice

Autrice: Maria Angela Levratto

Scritto con il patrocinio della provincia di Savona

Da piccino, anno più o meno 1994 o 1995 canticchiavo la canzone d’apertura di Galagoal che riproponeva il Quartetto Cetra e faceva così: “Che centrattacco, po po po, tu sei un cerbiatto, sei meglio di Levratto ogni tiro va nel sacco po po po” e quel nome, anzi cognome, Levratto, suonava più come un cartone animato che un personaggio vero.

Virgilio Felice Levratto è invece esistito realmente e la biblioteca di Ispirazione Sportiva oggi propone il libro scritto dalla figlia del cannoniere: Felice Levratto, storia di un mitico campione di calcio che sfondava le reti.

Felice corre insieme al fratello Dante e gioca nel Vado che vince la prima, storica, Coppa Italia. Al suo gol, arrivato al supplementare e per la precisione al minuto 128, accade qualcosa di strano: non si trova più la palla. Ebbene Felice ha appena sfondato la rete, cosa che avverrà spesso nella sua carriera!

Mentre è militare viene convocato da Vittorio Pozzo per Parigi 1924, nonostante sia calciatore di seconda divisione e nella sfida contro il Lussemburgo prima colpisce dalla distanza, poi alla seconda occasione da rete è solo davanti al portiere, abbassa la testa, la rialza pronto per il tiro e… vede l’estremo difensore lussemburghese nascosto dietro il palo, tremante, sotto choc per la potenza del centroattacco.

Levratto per pudore, forse con un sorrisino beffardo, non segnerà.

Sempre durante il servizio militare viene trasferito a Verona e gli viene assegnato un mulo che di collaborare non ha proprio voglia. Scalcia contro Felice l’animale e per risposta riceve altrettanto da Levratto. Morale della favola il mulo diventerà super mansueto.

Gioca nell’Hellas e la sua bontà lo turba quando da pericolo pubblico numero uno è il bersaglio dei cori offensivi. Contro il Torino per tutti i 90 minuti viene insultato e lui non fa una piega finché un signore non se la prende con la mamma del bomber, che in risposta vuole aggredirlo e viene fermato a stento.

Tra Vado e Genoa si consumano gli anni migliori di Levratto, ala sinistra col vizio del gol proprio grazie alla potenza del suo tiro. In rossoblù è sempre in doppia cifra nelle prime 5 stagioni, con un massimo di 20 reti in 29 presenze nel 1927-28, ma non riesce mai a raggiungere il tanto sognato scudetto della stella.

Contro il Livorno un grave infortunio ne compromette la carriera e nel primo periodo anche la vita, perché Levratto non riesce a camminare e sta su una sedia a rotelle a osservare il suo amato mare dalla finestra della clinica.

Ci vuole tempo e determinazione ma quando torna in campo sente che il suo Genoa lo ha abbandonato, quasi come il mare abbandona la spiaggia, così accetta la corte dell’Inter dove fa coppia con Peppino Meazza.

Per un nulla i due non vincono lo scudetto 1934/35 e Levratto, ormai sposo e con erede al seguito, approda alla Lazio dove in attacco trova un altro super campione: Silvio Piola.

Con i biancocelesti arriva un quinto posto ma anche l’ultima avventura in Serie A. Levratto, ormai compromesso dalle tante battaglie, viene reinventato come colui che scopre i talenti, prima allenatore poi ispettore federale, finché Fulvio Bernardini non lo vuole con se come allenatore in seconda della Fiorentina, dove l’imbattibilità dei viola (con Virgili e Montuori sugli scudi in gol e Sarti in porta) per 33 partite significherà scudetto. Per inciso, perderanno solo con il Genoa all’ultima giornata, la sfida del cuore di Levratto.

Con orgoglio racconterà delle sue reti sfondate, da almanacco almeno 6 e quando si spegnerà, il 2 agosto 1968 dirà: “Mi chiamo Levre e mi volevano bene“.

Un signore del calcio e una storia d’altri tempi!!!

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it