Gio. Nov 21st, 2024

La biblioteca di Ispirazione Sportiva si arricchisce oggi del libro di Andrea Renzi, un opera meticolosa e frutto di almeno 20 anni di ricerche e risultati sul mondo del wrestling. S’intitola Wrestling, dalle origini all’alba del terzo millennio, con all’interno i disegni dei lottatori più rappresentativi firmati dalla matita di Denis Pirola.

Andrea Renzi, giornalista che si occupa di basket sul sito San Marino RTV (vincitore del premio Fair Play della promozione della letteratura sportiva), riporta sul cartaceo uno sport che per tante generazioni è stato intrattenimento, fantasia e passione, dalla voce NJPW di Fusaro prima e di Tele+2 con Dan Peterson poi, sino ai giorni nostri.

L’opera si concentra nel calcolo dei risultati di 1.280 lottatori, tra vittorie e sconfitte pulite, o vittorie al netto di scorrettezze o interferenze. Un viaggio mondiale, perché non solo boom negli Stati Uniti, ma anche India, con i risultati impressionanti di The Great Gama fino al 2008, anno in cui si chiudono le statistiche.

I wrestler son divisi in fasce, con l’inizio della lotta moderna che parte dal 1845 e racconta peripezie di grandi nomi come Ultimate Warrior, Hulk Hogan ma anche ad esempio i meno famosi Lou Thesz, con chiusura nel pensiero di Roberto Amato e Mike Raho con sguardo al wrestling italiano.

Ne abbiamo approfittato per fare anche una chiacchierata con l’autore del libro, che ha risposto con l’entusiasmo che lo contraddistingue alle nostre curiosità.

Andrea, da dove nasce l’idea di questo libro?

L’idea è nata dal fatto che non seguendo più dal 2008 in maniera assidua a causa dei cambiamenti della disciplina che mi hanno disappassionato, volevo donare un lascito che vale sia per i vecchi che per i nuovi fan. Nessun libro ha mai analizzato tutta la storia del wrestling delle principali nazioni anche e non solo nell’aspetto puramente sportivo e allora sentivo di doverlo fare io.

Come definiresti il wrestling per i non appassionati?

Per me il wrestling è la simulazione di uno sport da combattimento con storie e personaggi di fantasia, anche se nasce come lotta vera.

Il tuo match dei sogni?

Ultimate Warrior vs Hulk Hogan di Wrestlemania 6 nel 1990 per l’invincibilità e il carisma di entrambi.

Quale consideri sia stato l’apice del wrestling?

Il periodo 1990 – 91 per la grande quantità di grandi stelle dall’immenso carisma non solo della WWF, ma anche WCW, NJPW, e mondo in generale. Soprattutto la WWF, quello fu l’apice della Golden era. Forse anche gli anni 50 – 60 negli USA come star power e popolarità sono a quei livelli, ma essendo allora il wrestling territoriale, mancavano grandi eventi dove raggruppare fan da tutte le zone. Per la lotta vera invece 1909 – 1910

Se ti dico wrestling attitude?

Personaggi più approfonditi rispetto alla golden era, come carisma secondo me di pochissimo inferiori, però show troppo frenetici dove quello che prima facevi in 4 anni lì si faceva in 6 mesi, come i troppi turn e match ripetuti troppi volte.

Cosa ne pensi del wrestling attuale?

Del wrestling attuale penso che i risultati sono poco curati e i wrestler alternano momenti da grandi campioni a momenti bui. Il livello atletico però è superiore.

Andrea Renzi è raggiungibile a andrearenzi41@gmail.com o sulla sua pagina Facebook!

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it