Amarcord di un mercato romantico, quando le piccole squadre inseguivano i campioni a suon di miliardi, ecco Weah quasi al Cagliari nel 1992
Quando Weah era praticamente del… Cagliari!
“Weah al Cagliari, questa volta Cellino ha strappato il sì del giocatore”.
Non siamo impazziti, questa era la notizia che aleggiava nel calciomercato del 1992, quando Cellino al Cagliari aveva ottenuto il si di George Weah, futuro Pallone d’Oro nel 1995 e stella del Psg ai tempi e del Milan subito dopo.
Un mercato romantico, dove gli stranieri erano ancora tre per squadra (in campo) e si doveva far i fenomeni per azzeccare i colpi. Weah al Cagliari sarebbe costato quattro miliardi, terza scelta dopo i no, leggete bene, di Klinsmann (in uscita dall’Inter) e di Schillaci (oscurato alla Juventus) e a legger le perle di mercato dell’epoca ci scappa il sorriso.
“Imminente passaggio di Matteoli al Bologna”.
“Juve-Bergkamp si farà, ma nel 93/94”.
“Problemi per l’Inter su Gelsi”.
“Borgonovo terza punta della Lazio dei miliardi”.
“Eriksson a Mantovani, l’uomo giusto è Witschge del Feyenoord”.
“Branco conteso fra Udinese e Pescara”.
“No di Hagi al Brescia”.
“Udinese, obiettivo Berizzo”.
“Passarella rifiuta la panchina Udinese e stipendio da un miliardo e duecento milioni. In Italia solo per allenare Fiorentina o Inter”.
Quanti di voi hanno immaginato le bombe di Maurizio Mosca in questo momento?. Ebbene, queste erano le perle che circolavano nel giugno 1992, quando sceicchi e pay tv erano un miraggio e tutti potevano sognare giocatori mai visti in tv.
Perché Weah non arrivò al Cagliari?
Semplice, in tanto romanticismo ecco Carletto Mazzone, ai tempi sulla panchina sarda, che rispose così al suo presidente: “Se me prende lui, nun lo faccio giocà”.
Ora invece è l’Arabia Saudita a farla da padrona. Vallo a spiegare alle generazioni attuali che il calcio mercato negli anni 80/90 era qualcosa di romantico. Si partiva dal Guerin Sportivo, dal leggere gli obiettivi e i sogni di mercato delle squadre. Si aspettava settimanalmente perché il calcio era in ferie e non c’era una non stop televisiva. Weah al Cagliari è una perla di romanticismo, come Zamorano al Bologna, Messi al Como e Lewandowski al Genoa, tutti ammiccamenti poi mai andati in porto.
Col senno di poi…