Gio. Nov 21st, 2024

Amarcord di un mercato romantico, quando le piccole squadre inseguivano i campioni a suon di miliardi, ecco Weah quasi al Cagliari nel 1992

Quando Weah era praticamente del… Cagliari!

Weah

“Weah al Cagliari, questa volta Cellino ha strappato il sì del giocatore”.

Non siamo impazziti, questa era la notizia che aleggiava nel calciomercato del 1992, quando Cellino al Cagliari aveva ottenuto il si di George Weah, futuro Pallone d’Oro nel 1995 e stella del Psg ai tempi e del Milan subito dopo.

Un mercato romantico, dove gli stranieri erano ancora tre per squadra (in campo) e si doveva far i fenomeni per azzeccare i colpi. Weah al Cagliari sarebbe costato quattro miliardi, terza scelta dopo i no, leggete bene, di Klinsmann (in uscita dall’Inter) e di Schillaci (oscurato alla Juventus) e a legger le perle di mercato dell’epoca ci scappa il sorriso.

Imminente passaggio di Matteoli al Bologna”.

“Juve-Bergkamp si farà, ma nel 93/94”.

“Problemi per l’Inter su Gelsi”.

“Borgonovo terza punta della Lazio dei miliardi”.

“Eriksson a Mantovani, l’uomo giusto è Witschge del Feyenoord”.

“Branco conteso fra Udinese e Pescara”.

 “No di Hagi al Brescia”.

“Udinese, obiettivo Berizzo”.

“Passarella rifiuta la panchina Udinese e stipendio da un miliardo e duecento milioni. In Italia solo per allenare Fiorentina o Inter”.

Quanti di voi hanno immaginato le bombe di Maurizio Mosca in questo momento?. Ebbene, queste erano le perle che circolavano nel giugno 1992, quando sceicchi e pay tv erano un miraggio e tutti potevano sognare giocatori mai visti in tv.

Perché Weah non arrivò al Cagliari?

Semplice, in tanto romanticismo ecco Carletto Mazzone, ai tempi sulla panchina sarda, che rispose così al suo presidente: “Se me prende lui, nun lo faccio giocà”.

Ora invece è l’Arabia Saudita a farla da padrona. Vallo a spiegare alle generazioni attuali che il calcio mercato negli anni 80/90 era qualcosa di romantico. Si partiva dal Guerin Sportivo, dal leggere gli obiettivi e i sogni di mercato delle squadre. Si aspettava settimanalmente perché il calcio era in ferie e non c’era una non stop televisiva. Weah al Cagliari è una perla di romanticismo, come Zamorano al Bologna, Messi al Como e Lewandowski al Genoa, tutti ammiccamenti poi mai andati in porto.

Col senno di poi…

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it