Recitiamo una poesia dimenticata da tutti: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, Jorginho, Florenzi, Darmian; Immobile, Gabbiadini. Anno di grazia 2017, allenatore: Gian Piero Ventura.
Come minimo alla voce allenatore avete già capito di che si tratta. E’ l’Italia che non riuscì a ribaltare lo 0-1 contro la Svezia e che non venne ammessa al Mondiale 2018. Dopo 60 anni niente Mondiale!
Quel giorno la formazione azzurra toccò il fondo. Se dopo Ventura vi riportiamo alla mente anche Paolo Tavecchio ecco che il gioco è fatto. Un gioco fatto di responsabilità imbarazzanti, di un mister capitato nel posto sbagliato e, forse, non adatto a guidare la Nazionale. Ma nessuno vuole dimettersi. Al peggio non esiste mai fine.
L’eco di quella disfatta fece precipitare l’Italia in un buio disarmante. Nessuno sapeva chi vi era a capo e, soprattutto, nessuno la voleva allenare.
Pochi mesi dopo, in Russia, un mister arriva quinto con lo Zenit St.Pietroburgo. E ancor prima aveva dato le dimissioni al primo giorno di ritiro con l’Inter nel 2016. Sono lontani gli abbracci con Luca Vialli e i gol di tacco.
LA RIVOLUZIONE SECONDO MANCIO
Roberto Mancini è il mister in questione. Il suo nome sulla panchina dell’Italia sembra un raggio di sole. Magari non è la primissima scelta e quella che per lui è un sogno è invece una panca scomoda per altri.
Rifiuta Ancelotti, fresco di addio al Bayern, non convince Di Biagio dall’Under 21, si guarda ad allenatori liberi come Mazzarri o sotto contratto come Allegri o Giampaolo, il nome di Mancio arriva solo dopo che il tecnico di Jesi parla di un sogno poter prendere le redini della Nazionale.
La rivoluzione è fatta, con Mancini in panca chiudono il ciclo Nazionale i vari Eder, Parolo e Candreva, dentro i giovani Zaniolo (addirittura convocato ancor prima di esordire in A), Barella, Sensi, Kean.
Finisce sottotraccia un dato, l’Italia si qualifica ad Euro 2020 vincendo tutte le partite, con 30 punti in 10 partite e 12 punti di vantaggio sulle non irresistibili Finlandia, Grecia, Bosnia e Armenia.
LE PAURE, LE LEGGENDE, LE VITTORIE
Euro 2020 viene posticipato per la pandemia, i Mancio Boys hanno così un anno in più per esser plasmati meglio. Si perde Zaniolo per un infortunio, si fa male anche Sensi, dentro Pessina e via all’europeo da giocare a Roma per le prime tre giornate. Si ritorna a parlare di Notti magiche.
Intanto Euro 2020 viene sconvolto dal malore di Christian Eriksen e da quel momento tutto il mondo si stringe intorno alla Danimarca (voto 8) e al suo capitano Kjaer.
Entra nella leggenda anche Goran Pandev (7,5) che segna il primo gol della Macedonia ad un europeo mentre Francia, Germania e Portogallo se le danno nel gruppo F dove l’Ungheria di Rossi (7) da sfavorita si prende la gloria con 2 pareggi e una quasi eliminazione ai danni della squadra di Low (4).
Alla fine della giostra a passar sono Italia, Galles e Svizzera, Belgio, Danimarca, Olanda, Austria e Ucraina, Inghilterra, Croazia e Repubblica Ceca, Svezia, Spagna, Francia, Germania e Portogallo.
A far le valigie la Polonia (3) di un povero Lewandowski poco profeta in patria e che neanche nell’anno dove batte il record di Gerd Muller in Bundesliga può aspirare al Pallone d’Oro.
Dagli ottavi ecco i fuochi d’artificio. Il primo botto è della Francia (5) che da favorita viene eliminata ai rigori dalla Svizzera (7,5), seguita a ruota dalla Germania (4) che viene spazzata via dall’Inghilterra che inizia a sognare.
Vanno a casa anche il Portogallo di Ronaldo (6,5) e la Croazia viene “Matata” dalla Spagna in un clamoroso 3-5. A sorpresa fuori anche l’Olanda di Frank De Boer (3) che va contro la tradizione Orange e mette in campo una squadra scomposta e ultra difensiva.
L’Italia sfida l’Austria e la partita di decide solo ai supplementari e dopo la paura per un gol annullato ad Arnautovic al 65′. Poi ci pensa Federico Chiesa (9) che decide di dare una svolta al suo europeo subentrando a Berardi e portando in vantaggio gli Azzurri con un gran gol. Pessina poi fa 2-0 rendendo vano il gol di Kalajdzic.
Ora ci tocca il Belgio.
ROMELU, LE FURIE ROSSE E IT’S COMING HOME.
La sfida con il Belgio di De Bruyne e Lukaku pare una finale anticipata e vista l’eliminazione della Francia ora i sogni diventano più grandi per la squadra che vincerà la sfida. Lukaku viene controllato a vista da Bonucci e Chiellini, poi a dar un dispiacere a Romelu è il suo compagno di squadra Barella che s’intrufola in area e supera Courtois.
Lo stesso Courtois nulla può quando arriva il “Tiraggir” di Lorenzo Insigne, pare il 2006, l’Italia sta ritagliando gloria per ogni azzurro. Lukaku segna a Donnarumma su rigore, il portierone azzurro è fresco di passaggio al Psg e si dice sia distratto e poco attento nei penalty.
Poveri loro.
La Spagna elimina la Svizzera e Luis Enrique (8) prepara l’assolto agli azzurri mentre gli inglesi gongolano battendo 4-0 l’Ucraina di Shevchenko (7) sfruttando le palle inattive e l’uragano Kane. Va ancora avanti il cuore della Danimarca che per Eriksen lotta e batte 2-1 la Rep.Ceca. E’ la squadra di tutti. Fino alla prova inglese.
11 LUGLIO 1982
Le semifinali sono Italia-Spagna e Inghilterra-Danimarca. Solo una di queste 4 inizia a far “la sborona” dicendo: “Non importa l’altra semifinale, vinceremo noi”. Cit. stampa inglese.
Contro la Spagna è ancora CHIESAMANIA a portarci avanti con un bellissimo gol degno del papà Enrico, ma a 10 minuti dalla fine Morata uccella la difesa italiana e porta in parità la sfida. A questo punto inizia l’europeo di Gigione Donnarumma (9) che deve difendere l’Italia ai rigori.
Come nel 2006 a sbagliare è un giocatore della Juve, all’epoca Trezeguet oggi Morata che dopo aver salvato le Furie Rosse sbaglia il rigore decisivo, dopo l’iniziale paura dell’errore di Locatelli e i gol in sequenza di Belotti, Bonucci, Bernardeschi e Jorginho.
Piqué parla di squadra avvantaggiata perché tira per prima, ma sbaglia anche per prima quindi ancora una volta l’ex leggenda spagnola perde occasione per tacere.
Altra sponda l’Inghilterra deve ringraziare un rigore molto, molto, ma molto generoso fischiato per una caduta di Sterling dopo che Damsgaard aveva illuso i danesi raggiunti poi da una sfortunata autorete di Simon Kjaer.
La finale è Inghilterra-Italia. Loro sono padroni di casa. Hanno già vinto.
IT’S COMING ROME
Il resto è storia, se nella notte Messi e la sua Argentina espugnano il Brasile ecco lo stesso pensiero perfetto per l’Italia: vincere a casa loro.
11 luglio 1982, si urla “Campioni del Mondo”, l’Italia vince il Mondiale contro la Germania.
11 luglio 2021, si urla “Campioni d’Europa”, l’Italia vince l’Europeo contro l’Inghilterra.
A casa loro. Spiaze.
Il resto è l’abbraccio con lacrime tra Mancini (VOTO 10!) con Luca Vialli che combatte contro un male bastardo ma che ieri non se ne è proprio ricordato.
“Grazie Signore che ci dai il calcio” cit. Fabio Caressa.