Gio. Nov 21st, 2024

La biblioteca di Ispirazione Sportiva oggi propone il libro: Bruno Pizzul, una voce Nazionale, scritto da Francesco Pira e Matteo Femia.

Bruno Pizzul è facile da raccontare. E’ semplicemente la storia della Nazionale e di un calcio romantico lontano dalle pay tv, da sceicchi e var, che parte dai primi calci ad un pallone nel ruolo di difensore del Catania fino ad appendere le scarpette al chiodo nella “sua” Cormonese, stagione 64-65, arrivando poi alla chiamata di Mamma Rai.

L’esordio al microfono è turbolento, un Como-Juve che la tv avrebbe trasmesso in differita, con Bruno che va a pranzo con Beppe Viola e fa tardi, tanto da arrivare a gara iniziata da un quarto d’ora, salvo poi registrare a fine partita i primi 15 minuti della sfida, tra le risate di un Viola divertitissimo.

Poi il Mondiale del 1970 come esordio, passando poi per una telecronaca affrontata con coraggio ed eleganza, nonostante si riferisse al tristissimo 29 maggio 1985 e alla tragedia dell’Heysel, dove Pizzul in tv e Ameri in radio raccontarono una delle pagine più tristi della storia del calcio.

Bruno diventa voce Nazionale dopo il grande Nando Martellini, nel 1986, raccontando Mondiali ed Europei per 16 lunghissimi anni, tra Notti Magiche (1990), Robeeerto Baggio (Usa 94), Zola che sbaglia il rigore nel 1996, la traversa di Di Biagio (1998 rigori contro la Francia), il Golden Gol di Trezeguet (Euro 2000) e infine lo scandaloso Byron Moreno nel 2002.

Il 20 agosto 2002 la sua ultima telecronaca per la Nazionale è un’amichevole tra Italia e Slovenia finita 0-1, la stessa Slovenia sfiorata geograficamente da Pizzul, con Cannavaro che chiude l’ultimo intervento con un “Ciao Maestro”.

Ironia della sorte Pizzul dovrà vedere da casa il trionfo del 2006 narrato da Marco Civoli sulla Rai, con un’Italia-Francia poi fatta raccontare in telecronaca da Bruno a La7, ma il sapere il risultato ha condizionato l’emozione, senza intaccare minimamente la classe di un giornalista fuoriclasse del microfono.

Altra chiosa sul libro, il racconto finale del “suo” Pizzul di Daniele Redaelli, giornalista de La Gazzetta dello Sport scomparso prematuramente il 31 dicembre 2017.

Il libro, da sottolineare, per precisa volontà degli autori e di Bruno Pizzul, di concerto con l’editore tutti i diritti d’autore ricavati dalla vendita del libro saranno devoluti alla Fondazione Stefano Borgonovo

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it