Si conclude la fase ai gironi della Champions League 2020/21, ovviamente la copertina se la prende l’Inter, in negativo.
Biscotto? No, panettone indigesto.
La squadra di Conte non riesce a sfondare il muro dello Shakhtar (come all’andata), sbatte su una traversa di Lautaro e si tiene il dubbio che il colpo di testa di Sanchez sarebbe potuto esser gol, ma un Lukaku versione Siviglia 2.0 respinge diventando bersaglio di sfottò avversari.
Punto primo, Lukaku non si discute, anzi è anche una versione simpatica del giocatore che fa gol in progressione, che è immarcabile e che poi sbaglia lanciato solo davanti al portiere.
Punto secondo, non si fa gol se non si tira in porta e qua, ovviamente, l’assist è per un tale di nome Christian Eriksen, che, poverino, entra col piglio dell’asinello della classe ma che ha una gran volontà, che calcia due volte verso quel rettangolo che farebbe gridare al gol ma, una volta e angolo per deviazione del difensore e un’altra è il baby portiere a negare la dolcissima vendetta su un allenatore che prosegue nell’umiliazione.
Di calciatore che avrebbe risolto le partite in 4 minuti ne ho conosciuto uno, aveva il 10 sulla maglia ed era argentino, ma giocava nel Napoli e non in questa Inter.
Che poi, l’Inter ha anche spalle larghe di tonfi europei, è un dna che fa assaporare le vittorie (ora lontana 10 anni fa l’ultima) e che sa risalire dai drammi tipo Beer Sheva, che non è birra analcolica ma siamo lì.
Quello che però è inaccettabile è che non si sappia perdere e lo show, triste e patetico, di Antonio Conte su Sky ha riacceso gli umori simili a quando Walterone Mazzarri dava la colpa alla pioggia.
Girone abordabile dicevano, tre pareggi e due sconfitte col peggior Real della storia possono bastare per dire che l’eliminazione non è arrivata ieri, ma molto, molto, tempo fa. Diciamo al giorno dopo della sconfitta col Siviglia.
Il piano B, caro Antonio, esiste ed è quello di cambiare le carte in tavola durante la partita, senza inserire giocatori che neanche sanno stare in campo (Perisic se ti fischiano le orecchie problemi tuoi) ma è anche vedere che oltre al magnifico 3-5-2 esistono moduli più funzionali ai giocatori e alle teste che alleni. Ma io non sono mister e neanche prendo 12 milioni a stagione. Al massimo critico l’Inter, su quello non posso farci nulla visto che mi fa dormire male.
E ora? Resta solo il campionato? Non ne sarei poi così sicuro, l’allergia a vincere le gare che contano potrebbe creare una voragine interna se andasse male contro il Napoli (il prossimo match con una grande) o se si perdesse malamente con la Juventus.
Anche il Trap creò la sua Inter dei Record dopo esser stata umiliata dal Bayern Monaco in Coppa Uefa, anche il Trap arrivava dalla Juve, anche il Trap usava il 3-5-2. Ah, no, quello no.