Gio. Nov 21st, 2024

Il ricordo di Maurizio Mosca a dieci anni dalla sua scomparsa. Un giornalista atipico che ha riscritto la storia dei programmi calcistici in tv

Non si è mai preso sul serio, neanche quando si arrabbiava e tentava di far arrestare chi gli faceva scherzi telefonici. Maurizio Mosca è stato il baluardo di una generazione di programmi sportivi destinati alle risate, al prendere il calcio per quello che è, un gioco, ma anche una persona che ha saputo farci sorridere con una genuinità sincera, un uragano in tv mai banale.

Maurizio Mosca se n’è andato 10 anni fa ma spesso si pensa a lui per le bombe di mercato, per quel pendolino che non ha mai azzeccato neanche la via di casa, di scoop mai rivelatisi giusti ma che piacevano al pubblico.

Figlio d’arte, col padre Giovanni giornalista e scrittore, inizia la carriera al quotidiano La Notte, poi intervista Zico e crea la sua prima “bomba” dando del finito a Platini. Ovviamente Zico neanche lo conosce ma questo è un dettaglio perché la tv apre le porte a Mosca, con Calciomania e poi a Guida al Campionato con Sandro Piccinini e la macchina della verità, ma anche L’Appello del Martedì, programma che oggi avrebbe un boom eccezionale di ascolti.

La sua volontà maggiore è spargere allegria tra la gente e la sua missione è portata al termine con successo, con Mosca che si è sempre definito “Lo stesso di quando avevo 10 anni“, dagli anni in cui andava nella stessa scuola di Massimo Moratti, storico presidente dell’Inter, a quando gioca lui stesso a pallone e non viene limitato dall’aver la mancanza di vista laterale, seppur la sua carriera calcistica non fa mai grossi salti di qualità.

Le sue risse in tv fanno sorridere, da Zenga a Benito Lorenzi, dai teatrini contro Giampiero Mughini alla sua risposta, imitando un rintronato (Mosca è abile attore non fatevi ingannare) rispondendo “Comeeee???” fino alla passione per il suo numero 10, Alessandro Del Piero, cui conia il celebre “Aaahhh come gioca Del Piero“.

E’ una tv che piace, la domenica sera lui, Prisco e gli altri ospiti di Controcampo allietano una serata che precede il lunedì mattina, giorno più triste per antonomasia, e lascia quel dolce ricordo di risata e spensieratezza agli spettatori quando vanno a letto,  e poco importa se il pendolino anche questa volta non ci ha azzeccato.

Francesco Fiori

Fonte: Gazzetta Fan News

Di Francesco Fiori

Francesco Fiori è un giornalista sardo, classe 1983, con la passione per il racconto dello sport. Di tutto lo sport. Aveva 6 anni quando, sicuramente errore o destino, ebbe in regalo una semplice radio, senza pensare alle conseguenze successive del pianeta sportivo. Una domenica, finiti i compiti, giocando con quel mezzo, captò la voce roca di Sandro Ciotti. Aveva appena scoperto l’esistenza di Tutto il calcio minuto per minuto. La prima sfida arriva nella stagione calcistica 90/91, quando lo zio, incredibile giornalista locale, gli diede come compito raccontare la giornata calcistica appena conclusa. Quel tema, ad appena 7 anni, risultò migliore rispetto alle tabelline, mai entrate volentieri in testa. Il premio fu la presenza alla gara di cartello della squadra del suo paese, il Ploaghe, due settimane più tardi. Destino volle che la morte prese suo zio proprio il mercoledì prima, innescando in Fiori la voglia di diventare giornalista. A scuola alla domanda “Hai solo il calcio in testa?” rispondeva “No, anche il ciclismo” e gli anni di partite contemporanee la domenica e di Tele +2 col calcio estero crearono un piccolo “psicopatico sportivo”. Tra gli sport di cui si innamora c’è l’hockey americano, soprattutto nella mitologica figura di Mario Lemieux. Poco prima della morte del padre, nel febbraio 2001, Fiori trova su La Gazzetta dello Sport proprio un trafiletto con scritto del ritorno sul ghiaccio di Lemieux dopo aver sconfitto una forma tumorale e un ritiro di 3 anni. Da lì altra promessa, qualora arrivi la possibilità di scrivere un articolo, questo sarà su Lemieux il Magnifico. Diventato ragioniere capisce immediatamente che iva e fatture sono molto più noiose del previsto e la prima collaborazione col giornale “Sa Bovida” gli fanno capire le regole basi del giornalismo, cosa che Fiori ignorava ma che rispettava, chiedendo solo la possibilità di scrivere e far colpo. Chiusa la parentesi Sa Bovida per problemi logistici e di salute dell’immenso Antonio Delitala ecco il primo reale colpo di fulmine, il sito di hockey Nhl Playitusa che non ha un articolo su Lemieux. Il direttore, con una mail che Fiori ancora oggi custodisce, risponde: “Beh, perché non provi a scriverne uno tu?” Il resto è la storia scritta al pc dopo averne scritto 5 pagine in un quadernone a quadretti. Un cambio di lavoro, non per sua volontà, spariglia le carte in tavola, col ragazzo che stando fuori casa tutto il tempo deve abbandonare la scrittura, ma peggio ancora va col primo di 3 ictus che colpiscono la mamma proprio in quel periodo. Tempo al tempo e con un altro cambio di lavoro ecco l’opzione che lo colpisce, scrivere della sua amata Inter sul sito SpazioInter. Gli inizi sono complicati, scrivere secondo le regole e non avere carta bianca lo bloccano un pochino, fino all’esplosione che nel sito si chiama Live. Il Live sarebbe il racconto, minuto per minuto e in contemporanea, della partita in tv e a Fiori tocca esordire con Milan-Inter. Quella sera il divertimento raggiunge le stelle, anzi, le supera e da quel momento l’impegno è triplo, con le perle di interviste a Sandro Mazzola (che risate), Gigi Simoni (che gentilezza) e Riccardo Cucchi, suo idolo radiofonico. Il tesserino da giornalista gli fa mantenere la parola data a 6 anni e ancor più sorprendente è la proposta di essere addetto stampa proprio della squadra locale, andare a vedere quelle partite che il destino gli negarono nel 1991. Si chiede spesso se sia il destino a far scherzi oppure se semplicemente la vita va accettata per quella che è. Il 30 gennaio 2021, dopo un ricovero di un mese con tutte le aggravanti possibili, in ospedale viene a mancare la mamma di Francesco. Il colpo è brutale. Il conto è pesantissimo, la mente lontana, lo scrivere, anche solo un piccolo pensiero sulla giornata calcistica, è di una difficoltà che ad oggi è ancora lontana dall'essere superata. Il resto è storia o noia, dipende da che parte si vuol vedere, dagli articoli su Gazzetta Fan News al raccontare qualsiasi sport, perché per Fiori ogni sport ha un suo eroe e perché ora, con IspirazioneSportiva.com, sarà ancor più spettacolare dar libero sfogo a qualsiasi ispirazione, come dice il nome e come gli ha insegnato Riccardo Cucchi: “Nella vita mai smettere di sognare!”. Anzi, scusate il ritardo! Mail: fcroda@yahoo.it Fb: supermariolemieux pec: francesco.fiori@pecgiornalisti.it

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