La Serie B degli anni ’90 ha raccolto le storie di attaccanti di provincia, letali e diventati famosi quanto e anche di più rispetto a quelli della Serie A. Alcuni però hanno anche riscritto il personale palmares vincendo tra i marcatori sia della serie cadetta che in quella del massimo campionato calcistico, uno su tutti: Dario Hubner.
Il libro che presenta oggi Ispirazione Sportiva è Mi chiamavano Tatanka, io, il re operaio dei bomber di provincia, dove Dario Hubner, ex bomber tra le altre di Cesena, Brescia e Piacenza, si racconta a viso aperto.
Oggi Hubner è un giovanotto che gioca in porta, ruolo che gli è sempre piaciuto ma che in carriera ha sempre punito. Il suo esordio in Serie A rappresenta una data storica, quella in cui un Inter-Brescia narra l’esordio di Ronaldo il Fenomeno e di un sorprendente Alvaro Recoba, in un San Siro ammutolito dalla rete iniziale proprio di Hubner.
Ma Hubner non nasce calciatore, ci si diletta ma prima di tutto viene il lavoro ed eccolo fabbro in un’azienda di produzione di finestre. I primi derby che sente non sono Milan-Inter o Roma-Lazio ma bensì Muggesana-Fortitudo, con un rispetto per i vecchi giocatori che oggi va via via scemando.
L’esordio tra i professionisti arriva con il Pergocrema, mentre il salto di qualità con il Fano insieme a Guidolin, quando da ala diventa centravanti e vince i cannonieri con mister Ciaschini, con 14 reti.
Da quel momento l’escalation, Cesena in B con 4 anni in Romagna dove Hubner si diverte un mondo, poi la chiamata di Carletto Mazzone col Brescia a giocar niente meno che con Roby Baggio, ma è nel 2001/02, al Piacenza, che Dario entra nella storia, vincendo il titolo di capocannoniere con 22 reti al pari con David Trezeguet.
Le superstizioni di Novellino poi e una tournée col Milan l’apice del sogno che pian piano si chiude tra Perugia e un ritorno nei dilettanti in un libro dal sapore di un calcio che oggi è lontano anni luce da quello vissuto dal bomber.
Chi è Dario Hubner?
- Insieme a Protti è il calciatore che ha vinto la classifica dei cannonieri in Serie A, B, C1, C2, D, Interregionale, Eccellenza, Promozione e Prima Categoria, in pratica su qualsiasi prato calcistico.
- Soprannominato Tatanka perché ricordava un bisonte.
- L’unica squadra in cui non ha segnato è la sciagurata Ancona del 2003/04, composta da ben 46 giocatori scesi in campo.
- Col Cesena va in doppia cifra in ogni stagione disputata.
- Alla seconda presenza in A segna una tripletta alla Sampdoria.
- Nel 2000 fa 21 reti con il Brescia in B.
- Carletto Mazzone come partner di Baggio gli preferisce Tare.
- A Piacenza, a 35 anni, è capocannoniere in A. Segna altri 14 gol nel 2002/03 diventando il giocatore più prolifico della storia piacentina nella massima serie.
- Squalificato per 6 mesi dalla LND (Lega Nazionale Dilettanti) perché questa lo accusava di essere professionista (stipendio fisso e bonus contrattuali) creando un caso. Torna e segna più di prima.
- Non si è mai negato una sigaretta per rilassarsi